03 febbraio 2007

Riflessioni (politicamente scorrette) di un calciofilo sentimentale

Oggi pomeriggio sarei dovuto essere al Dall’Ara a vedere Bologna-Pescara. Stasera ci sarebbero dovuti essere i gol della B, gli anticipi della A e domani si andava ad Argelato a giocare, e Roma doveva essere titolare e poi si tornava a casa a vedere i gol della A e martedì i conti del fantacalcio. Sì, ha ragione Teo, mi hanno tolto il giochino. E sono parecchio incazzato.
Se sospensione doveva essere, doveva essere una settimana fa. D’accordissimo. Comodo però prendere le decisioni troppo tardi, quando viene ucciso un agente (lo ricordo, durante le sue mansioni di lavoro, che, fra le altre cose, prevedono un certo rischio) e chi se ne frega di quel poveraccio ammazzato a calci pugni su un campetto di terza categoria. Se la vita non ha prezzo, non aveva prezzo neanche una settimana fa. Mi fa ridere sentire al telegiornale che il Paese è sgomento, la becera retorica italiota del povero poliziotto ucciso con moglie e due figli a carico. Lasciamo perdere, va', che è meglio. Comunque. Anche se è tardi, è giusto sospendere tutto? Giustissimo. Ok, è stato bello, ma il campionato finisce qua. Tutti i campionati finiscono qua. Si ritorni a giocare a settembre, o fra un anno, o fra due anni (sempre che conti qualcosa). Secondo. Squalifiche decennali ai campi. Questa gente per un bel po’ allo stadio non ci va: il Palermo gioca ad Aosta e il Catania a Bolzano (molto patriottico, tra l'altro). Non è normale che gli ultrà di mezza Italia tengano in scacco la Nazione bruciando e ribaltando macchine, bloccando traghetti e stazioni. Terzo. Multe serie alle società, penalizzazioni serie, squadre mandate a giocare in eccellenza. Signori miei, non venitemi a dire che società con tifoserie del genere si meritano il palcoscenico della A. E qua devono pagare - a parte i criminali - anche un po' i Lillo Foti e i Franza del caso, certe volte atteggiamenti troppo lassisti ritengo che diventino connivenza. Quarto, e più importante. Amato dice che non vuol più mandare le forze dell’ordine negli stadi. Perché invece di dire ste stronzate non si iniziano a fare delle leggi in Parlamento? Fermiamoci tutti, si riinizi a giocare solo e quando saranno fatte delle leggi adeguate a risolvere i comportamenti incivili e criminali degli ultrà. In Inghilterra il fenomeno degli hooligans mi pare che l’abbiano brillantemente risolto. (Almeno negli stadi inglesi. Se poi durante i Mondiali o per semplici trasferte di Coppa UEFA un branco di inglesi ubriachi come delle cucuzze sfascia le città altrui, è un altro discorso).
Penso che sia semplicemente ridicolo sospendere tutto il calcio italiano “a tempo indeterminato”, quando sappiamo benissimo che domenica prossima si tornerà a giocare e Materazzi prenderà la solita testata, gli arbitri sbaglieranno a dare un rigore, e tortellone Ronaldo tornerà a calcare i campi della serie A. Purtroppo, le società e le televisioni non possono permettersi che tutto finisca in febbraio. E’ molto più lucroso continuare a far finta di niente, cari miei, risolvere tutto a tarallucci e vino, squalificare per qualche giornata il Massimino e (forse) il Barbera, perché, in fondo, sono cose che sono sempre capitate e continueranno a capitare, e in una Nazione ridicola come la nostra ci vuole poco ad essere riabilitati, ma sì, sono ragazzi, chi non ha mai sbagliato, dai, facciamo qualche leggiucchia ad hoc, controlliamo un po’ poi ce ne sbattiamo, facciamo vedere di avere la situazione in mano, un po’ di pugno di ferro, poi tutto ritorna come prima. No, ragazzi, così non si va avanti. L’Italia vuole gli europei del 2012? Rimettiamoci un po' in riga. E al di là di sti benedetti europei, vogliamo semplicemente, per una volta, e una volta per tutte, mettere le cose a posto?
Annotazioni finali. La prima. Che i tifosi di Catania e Palermo (ma anche di Atalanta e Brescia, Roma e Lazio, Avellino e Napoli eccetera eccetera eccetera…) tenessero per sé i loro campanilismi medievali del cazzo, e non facessero pagare tutta la Nazione se sono rimasti al tempo di guelfi e ghibellini. La seconda. Un’altra ideuzza mi frulla nel cervelletto. Ma chi lo dice che questi qua hanno fatto la guerriglia urbana o la guerra civile per una partita? Forse non sarebbe bastata un’altra cazzata a caso per mettere in piedi il casino? Questo episodio è davvero figlio della situazione in sè o c'è qualcos'altro, qualcosa di più profondo e atavico, che ha fatto scatenare l'iradiddio? Pensateci un attimo anche voi.
Bene, questo per dire un po’ come la penso e per sfogarmi e per non far passare quasi sotto silenzio l’episodio sul nostro blog che – tra le altre cose – si occupa di calcio. Moltissimi non saranno d’accordo con me (diciamo che non è una novità il fatto che praticamente nessuno abbia pareri affini ai miei…), e probabilmente avrò dimenticato altre cose importanti nella mia riflessione. Commentate, gente, commentate. Ben venga il confronto, voglio sentire come la pensano quante più persone possibili. Perché, checchè ne dica Teo, i padroni del calcio dobbiamo essere noialtri, per i quali il calcio è solo un pallone che rotola sull’erba e (se vuole) entra in porta.

11 Comments:

At 03 febbraio, 2007 21:02, Blogger RedFenyx said...

Sinceramente non condivido questa passione per il calcio...
Ma non condivido molte cose su cui amo sollevare polemiche "sterili", o almeno così mi accusano di fare...

Ma permettetemi di esprimere la mia opinione.

Penso che un (in questo caso... perchè come sappiamo ce ne sono molti di più) uomo è morto sul serio per un pallone fatto rotolare sull'erba.
Ossia non per un ideale, non per una, anche utopica e fuori periodo, "lotta ideologica", "anti-sistema" (come la volete chiamare)ma per una palla di cuoio....
-E la piantino i tifosi del Livorno di scrivere cazzate.-
E' morto, o SONO MORTI, per gente che aspetta con ansia una settimana lavorativa intera solo per andarsi a sfogare allo stadio.
Ecco per cosa è morto, per gente che non si rende conto che nella vita, nel mondo ci sono cose davvero serie.... Cose per cui si potrebbe lottare sul serio.
Un'altra piaga del nostro "M"ondo "O"ccidentale.

Cosa farà il governo?
"Prima pagina venti notizie
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
si costerna, s'indigna, s'impegna
poi getta la spugna con gran dignità." De Andrè

 
At 04 febbraio, 2007 15:16, Blogger Matta said...

Di fronte all'ennesimo incidente idiota, all'ennesima morte priva di qualsiasi razionalità, all'ennesimo esempio di stupidità e insensatezza, non faccio che pensare tra me e me: BASTA!!! Non-se-ne-può-PIU'!!!! Io non ne posso più di vedere 'ste scene, di sentire che dei deficienti hanno spaccato, picchiato, ferito, tirato bombe, dato bastonate, incendiato, accoltellato...!!!! Ma chi sono 'sti personaggi, che nessuno riesce a domare, che non si sa mai dove sono, che non si può trovare/condannare/esiliare/ seppellirre/ sedielettrificare/ammazzare-di- botte/ostracizzare a vita dal mondo delle PERSONE PENSANTI, DOVE SONO???? CHI CAZZO SONO??????
Perchè 'sti violenti rovinano il mio sport preferito?
Perchè noi che giochiamo a calcio la domenica pomeriggio, invece che andare allo stadio a fare casino, perchè noi che crediamo nel vero pallone, quello vecchio, quello dei campi senza l'erba e le trasferte in montagna, quello che devi correre e faticare per prendere, quello che ti fai il tifo da solo che non ci viene a vedere mai nessuno (con anche un bel CHISSENEFREGA) quello che, tu lo voglia o no, quando insacchi, il gol l'hai fatto TU, E NON RONALDO O STICAZZOVIC, L'HAI FATTO TU, per TE e per i tuoi COMPAGNI... perchè noi dobbiamo fermarci? perchè io non posso praticare il mio SPORT, perchè uno che con lo SPORT non ha niente ha che fare deve rovinare la vita di un poliziotto, la sua famiglia, e deve rompere i coglioni a tutta l'Italia? Lo sapete perchè? Perchè domenica scorsa è morto uno per un match di III categoria...per questo noi ci dobbiamo fermare, ma vi rendete conto? Ci pensate morire in una rissa per una partita di calcio in terza categoria? altro che la guerra civile di Catania. Ma vi rendete conto? ...IO non ho parole. Io mi sono rotto di questa gente. Questa gente non merita rispetto, non merita comprensione, non merita niente...
...sono stanco di questo mondo pieno di idioti.

 
At 04 febbraio, 2007 18:39, Blogger teo3 said...

Le ultime notizie sembrano concretizzare un mesetto di partite disputate a porte chiuse.
Sono (stranamente) d'accordo con Griso quando si interroga chiedendosi se i criminali, di qualsiasi squadra siano, abbiano davvero qualcosa a che vedere con le partite di calcio. Molti gruppi organizzati si celano dietro alla finta veste dei tifosi o degli ultras, ma il loro scopo e' solo quello di riuscire a sfogare tutta la loro rabbia accumulata forse durante la loro sfortunata adolescenza. Sono molti, infatti, i minorenni fermati a Catania. Non so se a Catania un uomo sia morto per un pallone o per ideali anti nazionalisti o per campanilismo o per cos'altro, ma so solo che sta crescendo sempre piu' l'odio per le forze dell'ordine in tutti gli stadi d'Italia. Anche a Bologna si cantano ad ogni partita cori contro le forze dell'ordine e a favore dei 'diffidati', e in questo clima ogni 'casus belli' e' buono per colpire 'l'uomo di merda che con il manganello e con il casco diventa un leone' (per usare una loro canzonetta). Ragazzi, se davvero qualcuno ce l'avesse con lo Stato dovrebbe avere le palle e lottare davvero. Non dovrebbe prendersela con lo Stato soltanto allo stadio: questo e' da conigli e di mezzo ci andiamo noi, sia come tifosi sia come giocatori di seconda categoria.

 
At 04 febbraio, 2007 22:18, Blogger sisco said...

Sono stanco di tutto questo. Stanco di vedere dei malati di mente che spezzano e rovinano delle vite per sfogare la propria frustrazione in nome di una partita di calcio o altre stronzate...Perchè in questo paese bisogna arrivare sempre alla tragedia per cambiare le cose? Sono servite due vite umane per far fermare questa pazzia. Cazzo, due vite umane! Ma stiamo scherzando? Il problema della violenza negli stadi non è cominciato una settimana fa, o no? E cosa si è fatto in tutto questo periodo per migliorare la situazione? Un cazzo!
I biglietti nominali? Mah...Il decreto Pisanu? Non lo applica nessuno. Perquisizioni più severe? I gruppi organizzati entrano con le bombe, e a me sequestrano il portachiavi...
Come ha detto giustamente Griso:"...vogliamo semplicemente, per una volta, e una volta per tutte, mettere le cose a posto?". Io spero che si prendano in considerazione tante cose prima di ripartire con il campionato, perchè se no sarebbe la solita farsa all'italiana dove, dopo una settimana di clamore mediatico, ci si dimentica tutto quello che è successo...
Tanto già lo so che presto vedrò il tortello sul campo, come se non fosse successo niente.

 
At 04 febbraio, 2007 22:21, Anonymous Anonimo said...

no, il tortello no!!!

 
At 05 febbraio, 2007 11:50, Blogger los said...

La vicenda:
E i butei persero il direttivo.
Il «teorema» resse: condanne per quattordici supporter.

L’ordine di cattura era pronto e il blitz scattò alle 5.30 della prima domenica di febbraio quando la Digos fece irruzione in dodici appartamenti arrestando i giovani inquilini: tutti di età compresa tra i 20 e i 26 anni, tutti frequentatori abituali della curva sud e tutti accusati di associazione a delinquere. Fu come lanciare un sasso nello stagno, le reazioni si susseguirono e si diversificarono: la curva sud la domenica successiva, l’8 febbraio, rimase vuota, ornata solo da uno striscione e quella stessa domenica l’allora presidente dell’Hellas Ferdinando Chiampan espresse il suo rammarico per il silenzio osservato dai tifosi. «Mi sento tradito, basta sacrifici» affermò e i supporter lo contestarono. «Non 12 ma 5000 colpevoli» recitava lo striscione di protesta, ma ristretti ai domiciliari per un po’ rimasero solo quei dodici. Insomma il «teorema» dell’allora sostituto Guido Papalia resse, nonostante la richiesta di ricusazione di due giudici (respinta) e la richiesta di revoca dell’ordine di cattura (respinta) presentata dai difensori di quattro tifosi. «La sistematicità di tale ripetizione (il tribunale della libertà si riferiva ad atti di vandalismo e violenza alle persone e alle cose durante e dopo le partite di calcio al Bentegodi e in trasferta) e le modalità con le quali viene attuata implicano un’organizzazione. Non si tratta di azioni compiute in modo estemporaneo» ma «di azioni compiute da persone che rimangono prevalentemente le medesime, frequentano lo stesso luogo». I giudici andarono oltre ritenendo che «se al singolo è consentita, a date condizioni, la reazione a un’aggressione, lo stesso non è consentito a gruppi». A processo gli imputati erano 14, ovvero il direttivo delle Brigate. Il 16 gennaio 1991 la sentenza: due anni e 4 mesi a otto di loro, ritenuti organizzatori e promotori. Un anno agli altri. Condanne confermate nella sostanza in Appello. Ridotte solo le pene ma il «teorema» resse.
Fu l’unico tentativo di colpire per porre un freno alle violenze. E riuscì.

 
At 05 febbraio, 2007 13:27, Blogger teo3 said...

Questa e' la riprova che misure drastiche come quelle di Verona possono sconfiggere questa malattia. La pena detentiva (anche se di solito viene commutata in arresti domiciliari) e multe salatissime sono la migliore arma contro la violenza negli stadi. Non credo invece che siano di aiuto le numerose diffide, perche' vanno a colpire il reo solo per 90 minuti a settimana facendolo passare quasi come un eroe agli occhi di altri ultras.

 
At 05 febbraio, 2007 15:21, Blogger giò#5 said...

Concordo le diffide sono ridicole, bisognerebbe che i "rei" venissero obbligati a lavori nel sociale piuttosto, come assistenza ai malati o anche a cancellare le scritte dai muri e roba del genere.
Spero davvero che una volta per tutte vengano prese soluzioni veramente rivoluzionarie, e che d'ora in poi si facciano rispettare sul serio le regole peraltro già esistenti. Il controllo degli stadi però va decentrato e le responsabilità vanno affidate alle società stesse secondo me, che si organizzeranno poi con sistemi di vigilanza interna. I poliziotti non dovrebbero più andare allo stadio, hanno cose più importanti da fare.

 
At 05 febbraio, 2007 19:47, Anonymous Anonimo said...

Matarrese gran brutta persona!
..ma recoba è fortissimo!!

 
At 06 febbraio, 2007 10:17, Blogger greezo said...

Roma ha scritto:

Ciao a tutti, di solito non scrivo mai sul blog, ma permettetemi di fare qualche riflessione su questo argomento che sta attraversando l'Italia di questi giorni. Almeno finchè la ragazza di Lapo Elkan non decide di mandare il suo testamento al Sole 24ore.
Su "Repubblica" di ieri c'è a pagina 8 un interessante articolo di Antonio Dipollina dal titolo "La no stop delle chiacchiere, il ministro chiama i media." Inizia così: "Uno degli spettatori più attenti di questa domenica senza calcio in tv dev'essere stato il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che sentenzia: 'sarebbe stato meglio se anche le tv si fossero fermate e avessero rispettato il silenzio del calcio'.
Poi si ricordano una serie di fatti "televisivi" accaduti in questi due giorni: Moggi opinionista, Pippo Baudo che critica il Papa per il silenzio, il tifoso del Catania incappucciato a Controcampo, Pisanu ex ministro in giro per le trasmissioni, il filmdocumentario in onda ininterrottamente su Sky, per citare i più significativi.
Io personalmente ho buttato un occhio qua e là e qualcuna di queste apparizioni me la sono trovata davanti, rimanendo a guardare, perchè tutto quella che crea scalpore, scandalo, inutile dirlo, attira.
Mi ha colpito come, ma sembra la prassi più che l'eccezione, c'era sempre qualcuno con qualcosa da dire.
Dico che sembra la prassi perchè di questi tempi la memoria è corta, la sensazione e l'emozionalità imperano e il sistema dei media insegue i fatti di cronaca come se piovessero caramelle.
Al di là di queste considerazioni di carattere generale, mi chiedo: ci si stupisce così tanto che Matarrese voglia riprendere a fare "i suoi interessi", o i vari politici dicano la loro? o che la "gente" sia violenta? Fa sorridere come per scoprire che qualcosa non va bisogna che ci tocchi da vicino: "ah che brutti i vandali", ma finchè non ci rigano la macchina siamo tutti disposti ad indignarci di facciata, e non di più
Alla pagina dopo di "Repubblica", tanto per dire, ma sarebbe anche troppo facile: "Questa settimana mille morti in Iraq". Giusto per riprendere contatto con le proporzioni.Per cosa si muore?
A me per esempio sembra che il modo in cui negli ultimi anni è regredito il livello di chi parla di calcio sia uno dei punti dolenti. Se si mette su un sistema che vive di polemiche, come sono diventate le moviolanti domeniche pomeriggio, dove tutto in fondo viene messo allo stesso livello, da calciopoli alle notti di Vieri, dal razzismo a Zoro al gol fantasma.
Secondo voi se ogni settimana qualcuno in tv parlasse con uguale o anche minore violenza contro gli islamici, o gli ebrei, o che ne so anche solo delle differenze tra Nord e Sud Italia, gli atti di violenza effettiva non ne verrebbero influenzati? Infatti già un po' mi sembra che...
Vabbè forse ho un po' esagerato, però e finisco, chissenefrega se domenica a porte chiuse non a porte chiuse, aprite le porte e gli stadi si riempiranno.
Ma se un prodotto non va non devono chiudere le industrie, per citare Matarrese... ma forse, se i consumatori non comprassero più per un po'...

 
At 06 febbraio, 2007 10:17, Blogger greezo said...

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