MONDIALI:TOTTI ALL'ULTIMO RESPIRO,L'ITALIA E'NEI QUARTI/ANSA
AZZURRI IN 10, ROMANISTA SUBENTRA A DEL PIERO E REALIZZA RIGORE
- KAISERSLAUTERN, 26 giu - Abbracciata a Totti ed
all'ultimo respiro. Quando il sogno di milioni di tifosi
italiani era diventato al massimo quello di passare il turno ai
rigori dopo due supplementari di sofferenza in inferiorita'
numerica, la nazionale va avanti proprio per un tiro dal
dischetto. Ma e' singolo, ed in chiusura di tempi regolamentari.
Si realizza cosi', nella maniera piu' impensata, la
qualificazione degli azzurri ai quarti di finale del mondiale.
Battuti 1-0, in una gara resa in salita dall'espulsione di
Materazzi, gli australiani di Guus Hiddink: l'uomo che elimino'
con la sua Corea l'Italia nel 2002.
E' una sorpresa continua, il giorno piu' lungo degli azzurri:
la nazionale, che era stata inopinatamente per 75' di Del Piero,
si concede all'improvviso a Francesco Totti e in braccio a lui
vola nei quarti di finale, appuntamento con la vincente di
Ucraina-Svizzera venerdi' ad Amburgo. Il romanista assiste a
lungo dalla panchina alla partita che rischia di chiudere il suo
ultimo mondiale: viene mandato in campo, regala un ''Bravo
Ale''al compagno mai decisivo in azzurro, poi offre al pubblico
un paio di giocate da campione. Ed infine, mentre i
massaggiatori si preparavano alla loro fatica
'pre-supplementari', a Grosso riserva un lancio alla Suarez che
trasforma l'esterno sinistro in un fenomeno: incursione
devastante, fallo ingenuo di Neill ed inevitabile rigore. Va a
calciarlo proprio Totti, l'uomo sotto pressione da tempo
immemorabile. Tra le tante giocate possibili, sceglie la potenza
per battere Schwarzer. Un calcio forte, liberatorio, al pallone
ed al destino, che l'ha portato a questo mondiale in condizioni
non ottimali per un infortunio. Il cucchiaio stavolta serve per
raccogliere i giocatori australiani, piangenti sul prato dopo
avere sognato l'impresa (che peraltro non avrebbero meritato),
ed anche chi non ama il Pupone romanista. Che, nel soprannome e'
il destino, festeggia ciucciando il dito in omaggio al figlio
La notizia dell' innesto di Del Piero al posto di Totti nella
formazione iniziale si era sparsa non molto tempo prima
dell'inizio della partita. Certo Hiddink non aveva fatto in
tempo a studiare contromosse, e presentava la sua Australia con
un modulo all'olandese 3-5-1-1. Sull'onda della sorpresa, lo
juventino cominciava bene la gara: gia' al 3' su un suo cross
dalla sinistra Toni colpiva di testa e la palla finiva fuori di
pochissimo. Ma era tutta la squadra azzurra a girare meglio che
con Stati Uniti e Repubblica Ceca. Come se avesse ritrovato
all'improvviso automatismi dimenticati, la nazionale italiana
elaborava decentemente gioco: e cosi' le occasioni arrivavano,
eccome: un paio per Gilardino, che sprecava temporeggiando o
facendosi rimpallare il tiro, la terza la inventava Toni con una
splendida 'torre' per il milanista che calciava in mezza
rovesciata costringendo Schwarzer alla deviazione in angolo.
Piovevano applausi, che rinfrancavano gli azzurri ed al 22'
solo un mezzo miracolo di piede del portiere australiano
impediva a Toni, bravo a girarsi ed a calciare, di segnare. E
gli australiani? Il primo tiro in porta, un colpo di testa
fiacco di Viduka, arrivava al 25'. Ed il primo pericolo per gli
azzurri nasceva alla mezz'ora da una punizione dalla destra, con
palla che sbucava per Chipperfield: tiro secco e parata sicura
di Buffon. La vitalita' di Del Pietro si esauriva, ma l'Italia
continuava a a spingere: al 35' lancio di Pirlo, assist di testa
di Perrotta e clamoroso errore di Toni sotto porta. Al 40' era
Gilardino a non arreivare in tempo su passaggio di Toni.
Nella ripresa Lippi puntava sulla freschezza di Iaquinta
inserendolo al posto di Gilardino. L'udinese sembrava ripagarlo
al 3' con una fuga a 100 all'ora conclusa da un cross basso:
tiro di respinto di Perrotta e botta di Toni alta. Ma al 6' la
gara subiva un'accelerazione negativa per gli azzurri: su
un'incursione di Bresciano, Materazzi (fino ad allora
ineccepibile) commetteva un fallo evidente ma non da espulsione.
Medina Cantalejo optava per il rosso e sulla successiva
punizione il giocatore del Parma sfiorava addirittura il gol. In
inferiorita' numerica, Lippi stupiva ancora: sostituiva Toni e
non del Piero e mandava in campo Barzagli. Assedio. Ma al 18' un
contropiede di Gattuso 3-3 cross troppo lungo per Del Piero. Poi
al 22' una punizione di Pirlo impegnava il portiere. Al 29' la
mossa decisiva di Lippi: Totti per Del Piero. Gran giocata del
romanista al 31' per Perrotta: tiro rimpallato. Un brivido al
35': angolo, testa di Cahill fuori di un soffio. Al 41' un
tacco di Totti innescava un batti e ribatti in area concluso da
un tiro da distanza ravvicinata di Iaquinta, con palla tra le
braccia del portiere. Ma l'impensabile si configurava al 93',
terzo minuto di recupero: Totti si andava a prendere la palla a
centrocampo, la sventagliava sulla sinistra per Grosso che si
travestiva da Roerto Carlos in una percussione incredibile.
Vinceva un rimpallo, entrava in area e veniva messo giu'.
Rigore, sulla palla sembrava andare Pirlo. Invece Totti si
riprendeva le sue responsabilita' ed il mondiale, andando a
realizzare di forza.